Capita: accade nel lavoro, figurarsi se non può succedere durante la maternità. Un intoppo, un imprevisto, un fatto inaspettato.
Una gravidanza perfetta che improvvisamente dà segnali che qualcosa non sta procedendo per il verso giusto: il bisogno di riposo, di una pausa, di stare a letto. Non è un dramma.
In questo caso consiglio, per chi ha la possibilità, di sfruttare (anche se a malincuore) i mesi pagati dalla propria cassa pensionistica e “investire sul tagliando di controllo”. Che significa? Semplicemente, che da adesso in avanti la vostra salute di mamme free-lance è decisamente molto più importante di tutto il resto. Meglio qualche lavoro perso e una mamma che raggiunga il parto nell’adeguata forma fisica, di una mamma acciaccata ancora prima del tempo.
Parola d’ordine (sarò monotona?): organizzarsi. Esistono pc, skype, mobile, e smartphone. La presenza fisica non è sempre indispensabile per lavorare. Tra l’altro potrete usare questo “riposo forzato” come training psico-fisico per i primi mesi di allattamento quando la gestione del bimbo richiederà molta della vostra attenzione e poche deleghe.
Ecco, le deleghe. Sul lavoro sì. Siete libere professioniste? E che importa? Cercatevi per questi mesi di assoluto riposo imposto dal medito un collega fidato che possa sostituirvi, un aiutante, uno stagista: qualcuno che possa sbrigare “il lavoro sporco”. Conosco amiche che hanno continuato a gestire uffici stampa dalla stanza da letto (dove purtroppo sono state costrette a stare nell’ultimo trimestre) grazie all’aiuto di formidabili apprendisti disposti a mettersi alla prova. Dovrete ovviamente precedere un budget extra di spese, ma se questo vi consente di mantenere clienti importanti, ne vale la pena. Si tratta di persone di fiducia che del resto potrebbero tornarvi utili nei prossimi mesi, quindi considerate il riposo forzato un investimento.
Siete abituate (come la sottoscritta?) a gestire tutto da sola (a casa e fuori) e odiate delegare?
Dovrete imparare a considerare il fatto che non tutte le acrobazie servono. Esistono acrobazie difficili, quasi miracolose, che ci riempiono di orgoglio, ma esistono anche acrobazie capaci solo di romperci la schiena. E di queste nessuna di noi, tanto meno i nostri pupi, avranno mai bisogno.