Donne impresa

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Di Paola Devescovi

Mese di marzo dedicato alla donna presso l’Ufficio di informazione in Italia del Parlamento Europeo che ha organizzato insieme all’Associazione BIC Italia Net e alle rete dello Sportello donna una serie di conferenze dedicate alle problematiche importanti per tutti, e soprattutto per le donne , presenti sull’agenda delle istituzioni europee: dalla parità uomo-donna, alla conciliazione delle esigenze personali e professionali, ai migliori standard sanitari e pensioni.
L’8 marzo ho partecipato alla conferenza dedicata alle donne nelle imprese , ricca di interventi del mondo istituzionale, accademico, imprenditoriale e giornalistico che dipingono una realtà dove veramente c’è ancora tantissimo da fare. In Italia soprattutto siamo ancora lontani dal tasso di occupazione femminile del 60% previsto dall’agenda europea. Welfare, servizi e ammortizzatori sociali sono ancora dei punti deboli nel nostro sistema, come lo è il part time ancora visto come “penalizzante” anziché come una risorsa che potrebbe promuovere occupazione e favorire la conciliazione della vita familiare e professionale di donne e uomini.
Un dato interessante riguarda il numero delle imprenditrici in Italia, ad oggi 1.400.000 (superiamo Francia e Germania). Dico dato interessante perché è indicativo di una realtà che fa riflettere: si tratta prevalentemente di quarantenni che sono diventate imprenditrici dopo la maternità e in seguito al difficile reinserimento nel mondo del lavoro. Le dimensioni delle imprese sono piccole, addirittura piccolissime. Queste imprese richiedono sostegno e valorizzazione delle capacità professionali, sinergie e maggiori disponibilità di fondi strutturali. Silvia Costa, membro della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere al Parlamento Europeo, ha sottolineato anche che le donne sono particolarmente presenti nel settore non profit e della cooperazione, un settore dove la mortalità delle imprese è bassa e le imprese femminili sono molto innovative.
Il tema della donna come portatrice di innovazione ha caratterizzato molti degli interventi della giornata: non solo innovazione tecnologica, innovazione anche nel modo di fare impresa e nel modo di creare relazioni tra imprese . Interessanti i casi di successo degli incubatori (in Italia sono circa 100 e assistono circa 3000 start-up), in particolare quello di Sampia (Napoli), presentato da Edoardo Emperiale, che assiste 20 imprese e offre uno sportelli di counselling attivo per le donne .
Interessanti i cinque casi di successo al femminile presentati: l’azienda agricola “Il Poderaccio” in Toscana, La Cioccolateria di Rivanazzano nell’Oltrepo Pavese, un calzaturificio di Torino, il catering dell’Aesperta group di Roma, e Le Golosizie di Miranda, atelier di confetture e marmellate creative.
Creatività e innovazione accompagnano quindi l’imprenditoria femminile che deve essere vista e interpretata nell’interesse dell’intero sistema economico come una risorsa fondamentale di crescita e di sviluppo

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