Eureka – La conciliazione tra famiglia e lavoro

Eureka – La conciliazione tra famiglia e lavoro

eureka di Francesca Amè

San Donato. È un doppio sì quello che Eleonora Bortolotti ha scelto di pronunciare. Sì alla famiglia, e sì al lavoro. L’imprenditrice sandonatese, presidente di Eureka!, nota cooperativa sociale che ha in appalto molti dei servizi per minori e famiglie a Milano e nell’hinterland, non è donna capace di stare con le mani in mano. Madre di tre figli (18, 16 e 11 anni), ha una vita professionale intensa e ha ottenuto una valanga di riconoscimenti pubblici, tra cui il prestigioso «Germoglio d’oro» della Fondazione Bellisario per la sua capacità d’impresa, perché è stata capace di traghettare una piccola cooperativa sociale nata tra amiche in una delle realtà no profit più feconde e note del territorio. La vera conciliazione tra famiglia e lavoro. La incontriamo da «Artea», delizioso book bar di San Donato, di cui Eureka! ha vinto dal comune l’appalto di gestione («dopo tanti servizi sociali avevamo voglia di qualcosa di leggero e divertente», spiega): è la sua ultima “creatura” e qui trovi davvero lo spirito della cooperativa. C’è una libreria ben fornita, un angolo per il book-crossing per grandi e piccini, una sala da pranzo con prodotti curati (da segnalare la lista dei the, provenienti da infusi ricercati e serviti in tazze speciali) e uno spazio all’aperto per animare una piazza, quella antistante l’Esselunga delle Torri Lombarde, che gli abitanti scherzando ma non troppo hanno battezzato «piazza Tien’anmen», per il grigiume che da sempre la caratterizza. Eleonora Bortolotti non si è persa d’animo: ha coinvolto i migliori giovani writers della zona per dipingere artisticamente le saracinesche del locale e abbellire le fioriere della piazza e il locale è diventato un punto di ritrovo (e controllo) degli skateboarders della zona. Risultato? Gli adulti hanno uno spazio raffinato di ritrovo, i ragazzi un posto sicuro per una merenda, il quartiere si sta togliendo di dosso quell’aria da dormitorio di lusso che lo ha contraddistinto fin dagli inizi.

Eleonora Bortolotti, il book bar è solo l’ultima della creazioni di Eureka!: com’è nata la cooperativa?
«Mi occupavo da anni dell’organizzazione di eventi e convegni: un lavoro senza orari, fatto di viaggi continui. Una professione, detto in altri termini, incompatibile con la maternità. Con mia sorella e due amiche ci siamo ritrovate improvvisamente tutte incinta nello stesso periodo: era il 1993 e volevamo qualcosa di diverso per il nostro futuro professionale. Abitavamo, allora come oggi, tra San Donato, San Giuliano e Peschiera, e ci siamo accorte che allora non esistevano servizi per famiglie: abbiamo cominciato così a scrivere il primo progetto».

Quale fu?
«Lo Spazio Vivo di Sesto Ulteriano, che ancora funziona a meraviglia. Il comune accettò subito la proposta ma ci disse che poteva appaltarci il servizio solo se ci fossimo configurate come cooperativa sociale. Noi non sapevamo nemmeno che cosa fosse….».

Oggi siete iscritte a Legacoop e siete una delle cooperative sociali lombarde più note: che cosa significa essere un’imprenditrice sociale?
«Prima di tutto avere uno stipendio pari a un quarto di qualsiasi corrispondente nel mondo del profit (ride). Quando abbiamo fatto questa scelta avevamo in testa due obiettivi: conciliare il lavoro con la famiglia e operare nel sociale».

Perché?
«C’è qualcosa in più nel tuo essere imprenditore. Ti senti utile, più realizzata. Inoltre noi abbiamo inventato un modo di lavorare cucito su misura per noi stesse: abbiamo creato una banca delle ore interna quando nessuno sapeva che cosa fosse questo strumento, attuiamo da sempre il job sharing e la flessibilità degli orari per le dipendenti perché abbiamo fin da subito capito che l’interscambiabilità dei ruoli è utile non solo al lavoratore, che impara di più, ma anche all’azienda che nel caso di malattia, necessità di permesso o maternità, non perde in produttività».

La vostra personale risposta alla crisi?
«Non l’abbiamo sentita, nonostante ci siano state delle fluttuazioni nei servizi richiesti dai comuni con cui collaboriamo. In questo credo che l’attitudine femminile alla flessibilità sia fondamentale: con i tagli alla spesa pubblica sono stati quasi del tutto aboliti dei servizi e noi abbiamo imparato a riciclarci».

Ad esempio?
«Il nostro core-business rimane la gestione degli asili nido (circa una trentina tra Milano e provincia, ndr) ma prima seguivamo moltissimo gli Informagovani, che sono stati ridimensionati e quasi tutti tagliati. Ci siamo soffermate allora su un’altra esigenza e abbiamo creato lo sportello badanti, un servizio utilissimo e molto richiesto e oggi gestiamo con grande soddisfazione quello del comune di Milano».

di Francesca Amé
per “Il Cittadino di Lodi”

Eureka! è una cooperativa sociale. Nasce nel 1993 a San Donato con l’obiettivo di proporre ai comuni e alle aziende del territorio un kit di servizi orientati alle famiglie: ludoteche, nidi, sportelli Informagiovani, sportelli per badanti. Ha uno staff di 250 persone (al 98% dipendenti donne) e un rapporto privilegiato con le università, ottenuto grazie a numerosi riconoscimenti come il «Germoglio d’oro», ottenuto nel 2004, assegnato dalla Fondazione Bellisario come giovane impresa di successo. In 15 anni di attività sul territorio, a Milano e nel Sudmilano, Eureka! è entrata nella rosa delle trenta migliori imprese italiane guidate da donne, secondo la selezione ufficiale di Assefor Camere.
Nel 2008 la cooperativa ha registrato un fatturato di oltre due milioni di euro, mentre il giro d’affari è di un milione e cinquecentomila euro. La cooperativa sociale sandonatese, che ha il suo quartier generale a Certosa, in via di Vittorio, è stata anche la prima impresa sociale lombarda ad ottenere la certificazione di qualità per la progettazione e la realizzazione di servizi socio-educativi.
L’ultimo servizio aperto è «Artea», un book bar nel cuore del quartiere Affari di San Donato, dove è possibile acquistare libri, fare book-crossing (scambio di libri usati), pranzare e cenare e che la sera anima la zona delle Torri Lombarde con serate culturali e dibattiti. Nell’immediato futuro la cooperativa acquisterà una cascina dismessa a Melegnano, per trasformarla in uno spazio aperto ai disabili con progetti ludico-educativi a loro dedicati.

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