La funzione psicologica delle fiabe: Cappuccetto Rosso

La funzione psicologica delle fiabe: Cappuccetto Rosso

Alcune delle domande che i bambini rivolgono a sé stessi, consapevolmente o no, riguardano la loro identità. Fin da piccolissimi, infatti si chiedono “Chi sono?”, ”Da dove vengo?”, “Quale posto occupo per te?”, “Come devo comportarmi?”, ecc.

Ecco, quindi che le fiabe diventano uno strumento che aiuta il bambino a conoscersi e a scoprire il mondo intorno a lui. Le fiabe, infatti, introducono il bambino alle principali difficoltà umane, al bisogno di essere amati, alle sensazioni di inadeguatezza e alla paura per la separazione dal genitore.

Ad esempio nella fiaba di “Cappuccetto Rosso”:

  • La nonna buona che si trasforma in lupo cattivo può aiutare il bambino a interiorizzare l’idea che le persone per quanto restino buone possano, in alcune circostanze, mettere in atto comportamenti sbagliati.
  • La figura del lupo, invece trasmette al bambino un avvertimento a non fare ciò che viene proibito dai genitori e a sentirsi in colpa quando si compiono azioni contro il loro volere.
  • Il momento in cui la nonna viene divorata da lupo e il suo successivo salvataggio comunicano al piccolo che in certi momenti incontrerà eventi negativi, ma che potrà affrontarli.

Questa fiaba, infatti, insegna al piccolo che ogni persona ha un processo di crescita, per cui Cappuccetto Rosso che all’inizio del racconto è una bambina, cresce e diventa grande nelle ultime frasi della storia.

Le fiabe, quindi, come studiato dallo psicoanalista Bettelheim nel suo libro “Il mondo incantato” trasmettono ai bambini significati psicologici e li aiutano nella loro crescita offrendo a genitori e figli un supporto pedagogico.

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di Sara Perona

Consulente psicologica per coppie e genitori felici

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