Carne rossa si o no?

Carne rossa si o no?

La carne rossa induce il cancro del colon? Esperti di tutto il mondo ripetono da anni che quattro tumori su dieci nascono da abitudini sbagliate e che l’alimentazione è fondamentale nella prevenzione del cancro.

Per questo  è molto importante che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, organo a cui afferisce lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) abbia dato ufficialità a conoscenze da tempo note a medici e biologi.

E’ una decisione per certi aspetti clamorosa e speriamo abbia l’effetto positivo di indurre i consumatori ad una maggior consapevolezza verso i propri stili di vita alimentari.

Il rischio grosso tuttavia è quello di creare allarmismi e di indurre la popolazione ad adottare comportamenti controproducenti.

Le persone che da adesso inizieranno ad evitare la carne  sostituendola con quella bianca e continuando ad avere un comportamento alimentare e di vita scorretto sbagliano comunque.

La carne rossa può essere tranquillamente mangiata, si consiglia tuttavia di limitarne la quantità.

In sintesi per una persona il rischio di sviluppare il cancro del colon-retto a causa del consumo di carne rimane basso ma aumenta se esagera con le quantità.

A questo proposito  il World Cancer Research Fund raccomanda non più di 300 grammi a settimana, mentre suggerisce di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura per un totale di almeno 400 grammi al giorno. L'Harvard School of Medicine restringe il limite di consumo di carni rosse a porzioni non superiori a 80 grammi, al massimo due volte a settimana.

Lo IARC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) ha concluso che il consumo al di sotto dei 500 grammi alla settimana non costituisce un pericolo per la salute

Un consiglio è quello di cucinare la carne rossa evitando bruciature e di accompagnarla sempre con abbondanti quantità di verdure (che non siano le patate) e cereali integrali che ci proteggono un po’ dal contatto delle sostanze dannose con la mucosa intestinale.

La carne lavorata andrebbe invece evitata o consumata raramente.

Le mamme devono stare tranquille perché i bambini possono vivere bene (e meglio) mangiando poca carne.

Nei confronti dei bambini valgono le stesse raccomandazioni. Naturalmente le proteine di origine animale sono necessarie per un sano sviluppo e due fettine  alla settimana possono essere tranquillamente date ai bimbi. Diverso è consumare carne quotidianamente con la convinzione che la carne è necessaria per crescere bene. Questo atteggiamento è sbagliato e dannoso per la salute del bambino.

Si calcola che in media un bambino in età scolare necessiti di circa 1 grammo e mezzo di proteine al giorno per ogni chilo di peso. Fatte le dovute proporzioni, è una quantità maggiore rispetto al fabbisogno dell’adulto.

Per coprire correttamente il fabbisogno proteico evitando di dare al bambino sempre e solo la carne le alternative ci sono.

Ad esempio i legumi uniti ai cereali .  Con questa unione viene incrementato il patrimonio di aminoacidi aumentandone il valore biologico.

Un’altra combinazione efficace è quella che consiste nell’unire il formaggio alla pasta oppure al pane. Evitando possibilmente i formaggi grassi.

Le uova racchiudono la migliore qualità di proteine in assoluto, e quindi vanno benissimo per la crescita sana dei bambini, ma non vanno date ai più piccini più di 2-3 volte la settimana.

Infine (ma non in ultimo!) il pesce, un alimento sano ed assolutamente indicato. E’ consigliato in particolare il pesce azzurro, che è una fonte di proteine e di acidi grassi Omega 3 oltre che di minerali e vitamine. Le caratteristiche del tessuto connettivo del pesce fa anche sì che abbia maggior digeribilità rispetto alla carne rossa. .Bisogna cucinarlo nel modo più naturale possibile: alla griglia senza troppi condimenti, al vapore o in forno al cartoccio.

  alessandra-ardemagni-nutrizionista Di Alessandra Ardemagni - Biologa Nutrizionista

www.ladietagiusta.it

Facebooktwitterlinkedininstagramflickrfoursquaremail

Nessun commento ancora

Lascia un commento