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Il colloquio di lavoro – seconda parte

Nel post precedente abbiamo visto come è strutturato il colloquio di lavoro, cosa fare il giorno dell'incontro, come presentarsi e quelle che sono le principali regole da seguire
Entriamo adesso nello specifico del colloquio di lavoro e vediamo come si deve svolgere la nostra conversazione.

Il colloquio di lavoro inizia quasi sempre con una “chiaccherata” per rompere il ghiaccio. Dopo poco le prime domande e, a questo punto, bisognerà saper colloquiare (appunto) sapendo rispondere in modo adeguato alle domande che vi verranno poste. Prima del colloquio ricordatevi sempre che siete li per offrire la vostra professionalità e non per elemosinare qualcosa!

Normalmente il vostro interlocutore avrà una copia del vostro curriculum sotto gli occhi e vi farà delle domande attinenti, atte a verificare le vostre competenze e le vostre esperienze passate.
Possiamo dire però che ci sono alcuni tipi di domande che ricorrono spesso nei colloqui di lavoro: le vostre risposte serviranno a capire meglio chi siete e quali sono le vostre motivazioni.
Ecco dunque le 20 domande tipo.
Preparatevi prima le risposte in modo da essere pronte quando ve le faranno!

Potrebbero essere poste anche delle domande imbarazzanti (ad esempio il perché siete state licenziate o perché non avete concluso degli studi). Non negate l’evidenza, non giustificatevi ma date una risposta onesta facendo eventualmente trapelare la volontà di migliorarvi in quel difetto.

Adesso invece passiamo a voi. Il colloquio è un ottimo momento per avere informazioni sul vostro nuovo lavoro. Certo, se non avete altre possibilità - almeno per il momento - ve lo dovrete far piacere ma, se avete alternative, le domande serviranno proprio a voi per capire cosa scegliere.
Nel momento poi che sarete voi a fare delle domande fate capire che “state scegliendo” e che quindi, da un punto di vista contrattuale, siete più forti
Ecco alcune domande da fare, sull’azienda e sul lavoro,

Il trattamento economico? Ecco questa è la domanda più difficile da fare e dipende ovviamente da situazione a situazione.
Distinguiamo i vari casi:

Se il compenso è noto è inutile fare domande in merito, piuttosto informatevi sui possibili incentivi / benefit / compensi legati ai risultati ottenuti
Se già sapete quanto intendono offrire e questo non è l’unico colloquio di lavoro, rimandate l’argomento.

Al tempo stesso, se voi state lavorando in una azienda e state valutando la possibilità di spostarvi, va da se che il nuovo stipendio dovrà essere maggiore dell’attuale (di solito 10-20% in più). Questo dovrebbe essere il punto di partenza.

Se viceversa è il colloquio di lavoro dove si decide tutto allora occorrerà affrontare l’argomento. Di solito il momento migliore è quando si parla della retribuzione dell’ultimo lavoro. Al limite attendete che sia l’azienda, nel momento in cui vi formula la proposta in modo concreto a farvi l’offerta.

Terminato il colloquio non aspettatevi una risposta dall’esaminatore perché non ve la darà.
L’azienda stessa dovrà valutare i vari candidati, eventualmente richiamarli per un secondo colloquio e poi decidere.
Evitate al tempo stesso di chiedere informazioni nei giorni successivi. Una volta sicure di aver dato i vostri recapiti, dovrete solo aspettare. A volte possono anche passare dei mesi! Al limite, potete chiedere entro quanto tempo potete aspettarvi una risposta.
Terminato il colloquio scrivetevi due appunti su come è andata. Cosa vi è stato chiesto, cosa vi hanno proposto, eventuali errori o frasi “sbagliate”. Segnatevi anche che impressioni avete avuto e ciò che vi ha colpito.
Infine segnatevi bene i nomi delle persone incontrate e le caratteristiche della posizione offerta. Se vi sarà un secondo colloquio eviterete di fare gaffe (magari confondendovi tra colloqui diversi) e dimostrerete altresì di essere molto precise.

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