Scrivere il proprio curriculum vitae – seconda parte

Scrivere il proprio curriculum vitae – seconda parte

stacks_image_12263 Nel post precedente abbiamo visto i vari passi principali da compiere nel momento in cui decidiamo di compilare un curriculum. Come impostarlo, le regole per scriverlo correttamente, e come personalizzarlo.
Vediamo adesso come sfruttare le referenze, saper indicare le proprie competenze e il trattamento dei dati personali

 

Capacità e competenze personali

Permettono, oltre alla descrizione dell'esperienza lavorativa, di presentare le vostre competenze, sia quelle acquisite nel quadro di un percorso di formazione universitaria o professionale (durante gli studi) che quelle acquisite in modo non ufficiale (nel corso dell'attività professionale o nel quadro delle attività di tempo libero).
Queste voci a volte mettono in crisi chi sta compilando il Curriculum.
Come detto prima indicatele solo se attinenti al tipo di ruolo cui vi candidate

Nel caso in cui vogliate compilarle ecco alcuni consigli:

Capacità e competenze relazionali Descrivete le vostre capacità e competenze relazionali, ad esempio: spirito di gruppo; adattamento agli ambienti pluriculturali; capacità di comunicazione; precisate in quale ambito sono state acquisite (formazione, ambito professionale, vita associativa, attività di svago, ecc.).
Capacità e competenze organizzative Descrivete le vostre capacità e competenze organizzative: leadership; senso dell'organizzazione; gestione di progetti di gruppo; precisate in quale ambito sono state acquisite (formazione, ambito professionale, vita associativa, attività di svago, ecc.).
Capacità e competenze artistiche Elencate le vostre capacità e competenze di tipo artistico che possono valorizzare la vostra persona, ad esempio: musica; scrittura; disegno; precisate in quale ambito sono state acquisite (formazione, ambito professionale, vita associativa, attività di svago, ecc.).
Altre capacità e competenze Indicate tutte le altre capacità e competenze non precedentemente indicate, che vi possono valorizzare, ad esempio: hobby; sport; appartenenza ad associazioni; precisate in quale ambito sono state acquisite (formazione, ambito professionale, vita associativa, attività di svago, ecc.).

curriculum-referenze Le referenze ( che non sono le raccomandazioni)
Indicate sempre (se possibile) le vostre referenze nel Curriculum Vitae. Non c’è pubblicità migliore di una referenza da una persona conosciuta o nota. La referenza è una sorta di garanzia per chi vi vuole assumere perchè e come se qualcuno vi avesse “provato” prima di loro.

Anche in questo caso alcuni consigli:

  • Informate prima i referenti in modo che non cadano dalle nuvole se contattati. Inoltre spiegate loro a chi e per quale motivo vi state proponendo ( per esempio ad una nuova azienda) in modo che chi vi farà una referenza lo farà in maniera mirata.
  • Normalmente non è possibile utilizzare l’attuale datore di lavoro perchè verosimilmente non informato sulle vostre intenzioni di cambiare lavoro (è normale e chi vi sta valutando lo sa bene)
  • E’ buona norma omettere l’identità del referenziante nel Curriculum, fornendola a richiesta durante il colloquio.

Impaginare-curriculum

Come impaginare il Curriculum?
Il Curriculum Vitae deve risultare ordinato e di facile consultazione.
Questo per velocizzare ed a rendere più efficiente ed efficace la sua lettura, massimizzando così le probabilità che venga notato.
Occorre quindi:

  • Essere ordinate
  • Usare caratteri semplici e leggibili con font non più piccoli dell’ 11.
  • Non cambiare carattere nello stesso Curriculum
  • Non usare i colori, al limite grassetto per evidenziare
  • Paragrafi brevi e sintetici
  • Massimo due pagine
  • Per inviarlo salvarlo sempre come PDF ( di facile lettura, non modificabile)

colloquio-lavoro-comportarsi Il consenso al trattamento dei dati personali nel CV (Decreto per la Privacy)

È prassi comune, allorché spesso inutile e fuorviante, apporre ai curriculum la dicitura generica “Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base art. 13 del D. Lgs. 196/2003.” (il link è al Decreto Legislativo indicato, che per legge illustra il codice in materia di protezione dei dati personali).
A volte, questa autorizzazione viene richiesta dalle società che ricevono i curriculum, ma non è sempre necessaria. Vediamo perché: capiremo insieme come affrontare il problema della privacy in relazione all’invio dei dati personali nei curriculum vitae.
Per prima cosa, bisogna distinguere i dati sensibili da quelli che non lo sono, tra le informazioni riportate nel curriculum. Riguardo ai dati personali (come quelli anagrafici o relativi a studi ed esperienze lavorative), non è necessario il consenso al trattamento: il consenso è implicito se la società che riceve il CV ne tratta i dati a fini pre-contrattuali e se non li mette a disposizione di terzi (per scopi diversi dall’esecuzione di obblighi contrattuali).
Diverso è il discorso se si parla di dati sensibili, come l’appartenenza a particolari categorie protette, partiti politici o fedi religiose, e le informazioni mediche. In questo caso il consenso è obbligatorio, ma la dicitura generica è inadeguata, in quanto il consenso al trattamento dei propri dati deve essere rilasciato in modo consapevole ed informato: il candidato dovrebbe essere sapere quali sono le finalità e modalità del trattamento, i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati e l’ambito di diffusione, i diritti di cui gode (articolo 13), e l’identità del titolare del trattamento, a cui potrà rivolgersi per richiedere la modifica o la cancellazione dei propri dati.

A questo punto il vostro curriculum è pronto!

(Redazione M&L)

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2 Risposta

  1. Se si è lontani dal mondo del lavoro da diversi anni per fare la mamma consigliate (invece di lasciare un buco temporale) di indicare come ultima esperienza lavorativa: dal 2012 al 2016 mi sono dedicata alla maternità e alla crescita dei miei bimbi e all’organizzaziobe della famiglia?
    Grazie

    • Admin

      Ciao Dany, conviene sempre essere sincere (anche perché facilmente si evidenzierebbe il buco temporale nella propria attività lavorativa). La maternità, come la voglia di riprendere il proprio lavoro devono essere presentati come un punto di forza e non di debolezza. “ho voluto dedicarmi alla famiglia e alla maternità perché, per me, è importante. Ora, con altrettanto impegno, voglio dedicarmi al lavoro”. Un grande bocca al lupo! M&L

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